Se il 2012 ha visto l'uscita del mio primo romanzo e della mia prima raccolta, il 2013 vedrà nei prossimi giorni l'uscita della mia prima curatela. Insieme ad Alberto Cola abbiamo infatti curato una selezione piuttosto rigorosa di otto racconti, scritti da nove autori, che abbiamo imperniato sul tema della crisi economica.
Il titolo della raccolta che è così nata, manco a dirlo, è "Crisis". Luigi Petruzzelli (Edizioni della Vigna), che ringrazio, ha creduto in questo progetto sin da subito, e dopo un anno e mezzo di lavoro, il libro è ormai in dirittura d'arrivo.
La prima presentazione è infatti prevista a Bellaria, durante la Italcon, sabato 25 maggio alle ore 17.30 e il volume può già essere acquistato nel sito dell'editore, precisamente: qui.
"Crisis" (I edizione maggio 2013, ISBN 978-88-6276-107-9) è pubblicata appunto dalle Edizioni della Vigna e contiene racconti di fantascienza di Giulia Abbate, Donato Altomare, Andrea Angiolino, Gabriele Falcioni, Francesca Garello, Francesco Grasso, Alessandro Morbidelli, Luigina Sgarro, Alessandro Vietti. Nomi più e meno noti, che hanno prodotto racconti, come vedrete, di elevato livello qualitativo.
Mi pare che il modo migliore per parlarvi dell'opera, di cui io e Alberto siamo molto soddisfatti, sia pubblicarne la prefazione e la copertina, quest'ultima essendo mirabile opera di Luca Frasca.
All'insegna, come per Ferro Sette, di una Fantascienza Umana e umanista, positiva e consapevole delle proprie ambizioni, anche editoriali, nei confronti di qualsiasi lettore, compresi i non esperti del genere, che sono convinto troveranno spunti stimolanti in rapporto alla propria quotidianità.
Al contrario di quel che potreste pensare, in questo libro troverete soluzioni, e non problemi.
Buona lettura!
A crisis can be a real blessing to any person, to any
nation. For all crises bring progress.”
“La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone
e paesi, perché ogni crisi porta il progresso.”
Abbiamo chiesto agli autori di questa raccolta di immaginare un mondo collocato in un futuro non troppo lontano. Abbiamo chiesto loro di raccontarci una storia ambientata in una qualsiasi regione terrestre e in un periodo posto a un massimo di cento anni dalla “più grande recessione planetaria di tutti i tempi”.
La crisi del 2014.
Lo scopo del libro che è così nato è duplice: da un lato, esorcizzare la difficile realtà dell’oggi, ovvero porre in atto una specie di “rituale” narrativo consistente nel raccontare una crisi mondiale alle porte come un evento puramente fantastico, nella “certezza-speranza” che non possa mai conquistare dignità di fatto storico; dall’altro, proiettare a beneficio dei lettori alcuni scenari di un futuro nel quale la crisi sia vissuta dai protagonisti delle varie narrazioni come un pericolo ormai superato, che ha però condizionato in modo drastico la storia degli individui, delle loro famiglie, delle aggregazioni e delle comunità, così come le vicende e gli equilibri sociali, politici ed economici su scala planetaria.
Sono queste le sole indicazioni fornite agli autori, all’insegna di una tonalità di fondo che fosse il più possibile “positiva”, incentrata sulla capacità dell’essere umano di superare le prove più difficili, tanto individualmente quanto come collettività.
Fra le tante possibili declinazioni della fantascienza, ci è piaciuto far leva sulla sua valenza di genere teso a una profonda valorizzazione dell’essere umano, della sua capacità di reagire alle più gravi avversità, della sua capacità di immaginare un percorso diverso, alternativo e, se possibile, vittorioso. Un essere umano che, a dispetto della spinta distruttiva di macrosistemi sociali ed economici, tornasse al centro del comune sentire, interprete di una fantascienza in grado di renderlo unico e indiscusso protagonista del proprio destino.
Pensiamo infatti che di questi tempi la vera sfida, per un autore, sia saper scrivere una storia valida che miri a un lieto fine senza scadere in tediosi buonismi di sorta. È estremamente più arduo che cedere alla banale tentazione di scivolare in un catastrofismo che ci appare come un inflazionato manifesto di inerzia, quando non di impotenza, sociale.
Insomma, abbiamo voluto che un selezionato gruppo di penne, più e meno note, immaginasse una grande crisi, pur con i suoi drammi, le sue angosce e i suoi conflitti, come l’occasione per un nuovo inizio.
Desideravamo la visione differente di un mondo che dovrà, per forza di cose, essere diverso. E l’abbiamo ottenuta.
Quelli che vi apprestate a leggere sono otto racconti capaci di avere un sicuro impatto emotivo, di infondere una suggestione intatta e potente. Otto storie che erano lì, in attesa che il tempo per raccontarle fosse quello giusto.
Noi eravamo pronti, e ve le proponiamo.
Francesco Troccoli
Alberto Cola
nation. For all crises bring progress.”
“La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone
e paesi, perché ogni crisi porta il progresso.”
Albert Einstein
Abbiamo chiesto agli autori di questa raccolta di immaginare un mondo collocato in un futuro non troppo lontano. Abbiamo chiesto loro di raccontarci una storia ambientata in una qualsiasi regione terrestre e in un periodo posto a un massimo di cento anni dalla “più grande recessione planetaria di tutti i tempi”.
La crisi del 2014.
Lo scopo del libro che è così nato è duplice: da un lato, esorcizzare la difficile realtà dell’oggi, ovvero porre in atto una specie di “rituale” narrativo consistente nel raccontare una crisi mondiale alle porte come un evento puramente fantastico, nella “certezza-speranza” che non possa mai conquistare dignità di fatto storico; dall’altro, proiettare a beneficio dei lettori alcuni scenari di un futuro nel quale la crisi sia vissuta dai protagonisti delle varie narrazioni come un pericolo ormai superato, che ha però condizionato in modo drastico la storia degli individui, delle loro famiglie, delle aggregazioni e delle comunità, così come le vicende e gli equilibri sociali, politici ed economici su scala planetaria.
Sono queste le sole indicazioni fornite agli autori, all’insegna di una tonalità di fondo che fosse il più possibile “positiva”, incentrata sulla capacità dell’essere umano di superare le prove più difficili, tanto individualmente quanto come collettività.
Fra le tante possibili declinazioni della fantascienza, ci è piaciuto far leva sulla sua valenza di genere teso a una profonda valorizzazione dell’essere umano, della sua capacità di reagire alle più gravi avversità, della sua capacità di immaginare un percorso diverso, alternativo e, se possibile, vittorioso. Un essere umano che, a dispetto della spinta distruttiva di macrosistemi sociali ed economici, tornasse al centro del comune sentire, interprete di una fantascienza in grado di renderlo unico e indiscusso protagonista del proprio destino.
Pensiamo infatti che di questi tempi la vera sfida, per un autore, sia saper scrivere una storia valida che miri a un lieto fine senza scadere in tediosi buonismi di sorta. È estremamente più arduo che cedere alla banale tentazione di scivolare in un catastrofismo che ci appare come un inflazionato manifesto di inerzia, quando non di impotenza, sociale.
Insomma, abbiamo voluto che un selezionato gruppo di penne, più e meno note, immaginasse una grande crisi, pur con i suoi drammi, le sue angosce e i suoi conflitti, come l’occasione per un nuovo inizio.
Desideravamo la visione differente di un mondo che dovrà, per forza di cose, essere diverso. E l’abbiamo ottenuta.
Quelli che vi apprestate a leggere sono otto racconti capaci di avere un sicuro impatto emotivo, di infondere una suggestione intatta e potente. Otto storie che erano lì, in attesa che il tempo per raccontarle fosse quello giusto.
Noi eravamo pronti, e ve le proponiamo.
Francesco Troccoli
Alberto Cola