martedì 9 dicembre 2008

"La fantascienza? Può fare tutto quello che può fare la letteratura, e poi anche qualcosa di più."

Dopo il successo mondiale de “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” e in attesa del lancio del film che ne è tratto, Audrey Niffenegger ci svela alcuni inediti retroscena del romanzo. Personalità eclettica, scrittrice, artista, illustratrice, docente di scrittura creativa, Audrey ha rilasciato questa intervista il 6 dicembre 2008.
2008, Francesco Troccoli, diritti riservati.


Salve Audrey, e prima di tutto grazie per questa opportunità. Vorrei esprimerti la mia ammirazione sia dal punto di vista del lettore che dello scrittore. “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” è davvero un gran bel libro, e non solo dal punto di vista della scrittura di genere. Oltre a me, so di altri che lo hanno amato, e pensò che sarà un ottimo regalo natalizio per alcuni amici.

Grazie.

In un’intervista, hai dichiarato di essere stata "preoccupata che il romanzo non sarebbe stato mai pubblicato, in quanto il titolo lo fa sembrare FS tradizionale, mentre la storia non lo è a sufficienza per i fan del genere”. Nelle librerie italiane il romanzo non si trova nella sezione fantascienza, ma nel mainstream. In effetti però io ritengo si tratti di un romanzo di genere, e i lettori di FS lo apprezzano come tale. So che non ami queste classificazioni, ma puoi dirci il tuo pensiero in merito?

Penso che “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” sia a tutti gli effetti un vero romanzo di fantascienza (dopo tutto, è una storia di viaggi nel tempo), che però ruota intorno ad un centro di gravità rappresentato dalla relazione fra i due protagonisti, per cui quel che emerge nel libro è essenzialmente l'analisi di una relazione matrimoniale. E’ mia opinione che la migliore fantascienza possieda tutte le qualità della “letteratura” arricchita da quell’aspetto extra che è in qualche modo speculativo e con fini sperimentali. La fantascienza può fare tutto quello che può fare la letteratura, e poi anche qualcosa di più.
Sei una lettrice di fantascienza?

Lo sono, ma non sono mai aggiornata su tutte le novità; giusto adesso sto per cimentarmi con la visione della nuova serie di Doctor Who, ad esempio. I miei attuali autori preferiti sono Kelly Link e Geoff Ryman. E poi c'è H. G. Wells, che è stato uno di quelli che mi hanno influenzato in misura maggiore. Black Water, una raccolta di storie fantastiche edite da Alberto Manguel, è uno dei libri che mi porterei su un’isola deserta.

La FS è stata sempre un territorio a predominio tradizionalmente maschile, anche se conosciamo eccellenti autrici, che sono del tutto diverse dagli uomini. La loro narrazione ha un ritmo più tranquillo, persino nelle atmosfere più drammatiche, e spesso è più intensa, e le regole del genere si riducono spesso ad un espediente per svolgere un’analisi introspettiva della psicologia dei personaggi. Mi pare che sia anche il tuo caso. Ad ogni modo, quali sono le tue letture in tal senso? Penso a U. K. Le Guin, L. M. Bujold.

Ho in effetti letto U. K. Le Guin molti anni or sono, nel corso di lezioni a scuola, ma non ho mai approfondito il suo lavoro. Sono una fan appassionata di Susanna Clarke ed anche di Margaret Atwood.

E quali sono i tuoi autori di riferimento mainstream?
Ovviamente, tutti quelli che ho citato in precedenza possono essere considerati tali. Aggiungerei Richard Powers, Wesley Stace, Henry James (che ha scritto storie di fantasmi e di viaggi nel tempo), Dorothy Sayers, Rainer Maria Rilke, Emily Dickenson, G.W. Dahlquist, Martin Amis, Edith Wharton, Virginia Woolf, Donna Tartt, e Chris Adrian.

Parliamo ora della storia. Il paradosso di Henry che incontra così spesso il se stesso più giovane o più vecchio è un fattore chiave della trama. D’altra parte, questa è una differenza forte rispetto alle storie tradizionali di viaggi nel tempo, nelle quali incontrare se stessi nel passato o nel futuro è una specie di tabù che può causare alterazioni nel flusso del tempo. Che ne pensi?

Ho cercato di eliminare i paradossi dalla storia perché avrebbero avuto un effetto di distrazione dalla narrazione principale. Perciò le regole sono:
-tutto accade una sola volta. Nulla si può cambiare;
-di conseguenza non c’è ragione per cui Henry non possa incontrare se stesso, in quanto nulla cambia; lui vive ogni evento un numero di volte pari al numero di Henry presenti all’evento;
-poiché nulla può cambiare, la storia è una tragedia, e come tale è molto realistica.

In effetti la storia è molto cupa, e so che in origine doveva esserlo anche di più. C’è uno specifico punto della trama in cui la situazione precipita. Fino a quel momento, tutto sembra possibile (anche un lieto fine). Poi Henry subisce l’amputazione dei piedi, finisce nel reticolo senza porte della libreria, e insomma il lettore intuisce che morrà presto nella battuta di caccia. Avevi esplorato finali alternativi o questo era stato deciso sin dall’inizio?

Ho iniziato la scrittura di questo romanzo partendo dalle ultime due scene. La morte di Henry è un’idea che non è mai stata messa in discussione e, attraverso il processo di scrittura, alla fine ho immaginato come dovesse accadere.

Hai detto che c’è una regola per cui nulla può cambiare (diversamente dalla FS tradizionale). Sembra quasi una “predestinazione”. C’è un senso di impossibilità del cambiamento che fa sì Clare ed Henry siano “gettati” verso il loro destino, senza alternative.

Esattamente. Ma questo, come ho spiegato prima, è semplicemente quel che capita una volta che hai deciso di eliminare dalla storia il paradosso temporale, e quando la religione non entra a far parte dell’equazione.

In effetti nella sezione “Domande e risposte” del tuo sito dici che sei stata educata secondo religione cattolica (come la protagonista). Potrebbe esserci un collegamento con questo senso di predestinazione?
I cattolici credono che Dio abbia concesso all’uomo il libero arbitrio. Quindi, la donna nel giardino dell’eden, con il serpente e la mela. Alcune confessioni protestanti credono invece nella predestinazione. Clare fa fatica ad accettare un universo in cui tutto è già accaduto, proprio perché crede nel libero arbitrio. Henry non riesce invece a coltivare un senso di libero arbitrio, e cerca sempre di non sapere cosa il futuro gli porti così da fare le sue scelte liberamente. Il modello di universo utilizzato nel libro è un universo in cui tutto, passato, presente, futuro, esistono simultaneamente, come in un blocco unico. Lo si potrebbe immaginare come una casa nella quale la maggioranza di noi si muove di stanza in stanza, ma sempre in una sola direzione, ossia in avanti. Henry invece gira a caso per tutta la casa, senza alcuna direzione precisa.

D’altra parte, vi è anche un lieto fine in cui Clare, ormai anziana, incontra Henry per l’ultima volta. L’amore alla fine trionfa.

Sì, anche se Clare ha dovuto aspettare un po’ troppo per questo lieto fine…

Possiamo pensare che la malattia di Henry sia una rappresentazione del suo inconscio? Sparisce sempre nei momenti di maggior intensità emotiva (il matrimonio, la nascita di Alba) come se non fosse in grado di affrontarli.

Il viaggio nel tempo è una rappresentazione metaforica della memoria, che deflette continuamente dal presente al passato.

Puoi esprimerti sull’importanza dell’inconscio nell’essere umano?

A me pare che l’inconscio sia solo un nome alternativo per il vero essere se stessi. Siamo come degli iceberg, nel senso che solo la parte più superficiale di noi è visibile agli altri. Questo è il motivo per cui la fantascienza è così meravigliosa, perché è un modo per penetrare nella psicologia delle altre persone, alleviare la solitudine, e avere esperienze altrimenti impossibili. Quindi la maggior parte di quel che scrivo non ha molto senso per me nel momento in cui lo sto scrivendo; in quel momento il mio inconscio sta assemblando gli elementi, ma io lo capisco ad un livello cosciente solo in una seconda fase, quando rivedo e correggo il testo.

Puoi darci la tua definizione di “Fantasia”?

In me questa parola (“Fantasy", ndt), in senso letterario, evoca elfi e unicorni; Tolkien è il mio preferito in quel regno; non ne ho letto molto, ma so che esiste una seria letteratura di quel genere che potrebbe piacermi se la conoscessi di più. Fantascienza e Fantasy sono entrambi termini che mi pare debbano essere aggiornati. Mi interesserebbe di più parlare di narrativa “speculativa” e “fantastica”; in particolare l’ambientazione di quella fantastica secondo Alberto Manguel potrebbe essere definita come il mondo reale, ma con una sola regola in più; in tal caso il termine non potrebbe rimpiazzare la parola “Fantasy”.

E più in generale, una definizione della fantasia come attributo umano?

La fantasia è ogni pensiero senza finalità, barocco, informe, piacevole, e piuttosto indispensabile che noi esseri umani ci permettiamo nel mezzo delle nostre più sensibili attività.

La scrittura è l’arte che ami di più? Puoi anche parlarci del tuo lavoro come illustratrice?

Ultimamente ho lavorato nel campo dei fumetti, che rappresenta la perfezione dell’unione fra parole e immagini. Mi piacerebbe poter continuare. Il mio fumetto, The Night Bookmobile, è stato pubblicato sul quotidiano London Guardian:
http://www.guardian.co.uk/books/series/nightbookmobile.
Quella che amo di più è sempre la cosa a cui lavoro in un dato momento. La mia formazione è artistica; ho imparato a scrivere a scuola, ma soprattutto ho imparato leggendo romanzi scritti da altri autori. Perciò sono probabilmente più esperta nel campo delle arti visive, ma trovo che scrivere sia più diretto e semplice.

In un’intervista hai affermato che probabilmente non amerai il film che è basato sul tuo romanzo (che ha per regista Gus Van Sant, e protagonisti Eric Bana [Black Hawk Down, Hulk, ndt] e Rachel Mc Adams [Red Eye, La neve nel cuore, Casino Royale, Il cavaliere oscuro, ndt], prodotto da Brad Pitt). E’ successo qualcosa nel frattempo che possa aver modificato quest’idea? A proposito, quando uscirà?

Il regista è in realtà Robert Schwentke (regista di Flightplan, ndt). Per quanto ne so, il film è stato girato completamente, e verrà distribuito nel 2009. Non sono coinvolta direttamente, quindi non ho informazioni particolari. Detesto le persone che danno giudizi su film che non hanno visto (e tu?), per cui poiché non l’ho ancora visto, attenderò di vederlo prima di pronunciarmi.

La tua attuale professione è insegnare scrittura ai tuoi studenti. Questo è splendido. Ritieni che la (buona) scrittura sia frutto di talento o che si tratti di qualcosa che chiunque può imparare?
È vero, il mio è un lavoro splendido; insegno agli artisti a scrivere così loro sono in grado di coniugare arte e scrittura. Il mio corso rientra nel Book and Paper Arts MFA program del Columbia College di Chicago, per cui gli studenti sono artisti illustratori. Penso che moltissime persone possano raccontare una storia interessante, e che moltissime persone possano imparare ad essere scrittori competenti. La buona scrittura richiede sensibilità verso i lettori e questa è una di quelle qualità che uno studente può trovare all’interno di una classe in un corso di scrittura: la possibilità di sentire se si raggiunge l’effetto che si pensa di avere.

Infine, quale lo stato dell’arte del tuo secondo romanzo, “Her Fearful Symmetry”, e del racconto, “The Chincilla girl in exile”?

Her Fearful Symmetry è quasi finito; verrà probabilmente pubblicato nel prossimo autunno. Il racconto, Chinchilla Girl in Exile diverrà parte di una raccolta, che non so quando verrà pubblicata, ma grazie per la domanda. Alle volte penso di essere la scrittrice più lenta del mondo.

Per quanto ho potuto intendere, Her Fearful Symmetry è una specie di romanzo gotico, esatto? Pensi che gli appassionati di FS lo apprezzeranno?

Si tratta di un altro caso di lavoro che attraversa più generi: è una ghost-story, e certamente prende a prestito dal gotico per alcuni aspetti, ma non è particolarmente spaventosa. Riguarda il crescere, il lasciarsi andare, la difficoltà di comunicare persino con persone che si conoscono intimamente, e i pericoli nel raggiungimento di ciò che si vuole.
Spero che i lettori di fantascienza proveranno a leggerlo. È ambientato nella Londra attuale e nel cimitero di Highgate, perciò gli amanti del genere gotico vittoriano moderno vi troveranno cose di loro gradimento.

Grazie infinite, Audrey, e auguri di buon anno!

For English version please click here

Nessun commento: