Sulla scia della pubblicazione, da parte degli amici del Ri.L.L. (N.B. non spiegherò più chi siano perché ormai ai lettori del blog le quattro lettere dicono tutto) della rassegna delle recensioni al volume “Fuga da mondi incantati”, mi piace esibire una giusta dose di narcisismo ed evidenziare le generose parole spese in qualche angolo nascosto fra le maglie della rete sul mio racconto “Tempus fugit”, contenuto nel volume. I link fra parentesi vi porteranno direttamente alla fonte, qualora abbiate intenzione di verificare le mie citazioni (si fa per dire) o più probabilmente di leggere quanto riferito al volume intero.
Procediamo in ordine sparso e senza preferenze.
“I quattro racconti premiati al concorso sono di buon livello. Il più malandrino è forse Tempus fugit [secondo classificato] perché ogni finale è un nuovo inizio, visto che l’autore sa condurci in un incantesimo-maledizione circolare.” (da Carta)
“Tempus Fugit, di FRANCESCO TROCCOLI, piazzatosi al secondo posto, racconta invece l’incredibile malattia “temporale” di Marco. Il normale scandire di minuti, ore e giorni diventa improvvisamente una frenetica corsa di cui l’uomo ricorda e vive solo piccole tappe significative, con pause di coscienza sempre più ampie. Tutto questo lo porta a sfiorare la follia, finché un dottore del futuro non gli garantirà di poter risolvere il suo problema riportandolo nel passato, al fatto (la passione per una ragazza) che l’ha tanto sconvolto da trascinarlo fuori dal fiume del tempo. Ma il passato si può cambiare? Il ritmo della narrazione è serrato. Il lettore capisce subito di trovarsi all’interno di un ciclo senza fine in cui il protagonista rimarrà prigioniero. Troccoli riesce a risolvere un soggetto non del tutto originale con una certa abilità, comunicando con una buona prosa la frenesia folle del tempo malato del protagonista.” (da Terre di confine)
“Bello e anche originale "Tempus Fugit" di Francesco Troccoli, con una punta di indefinito déjà vu... ma non c'è da sorprendersi, visti quanti e quali temi sono già stati trattati nella letteratura fantastica (e proprio quello dei paradossi temporali è tra i più ricorrenti). (Quattro stelle)” (da Progetto Babele)
“ ‘Tempus fugit’ (di Francesco Troccoli), tratta di un singolare disturbo della percezione temporale e chiosa una discreta progressione con un finale splendido.” (da Kultur Underground)
“Molto belli anche “Tempus Fugit”, divertente esempio di fantascienza dei nostri giorni (di Francesco Troccoli, secondo classificato al XIV Trofeo RiLL), e...” (da La Vallisa).
Che altro dire? Grazie di cuore ai recensori (lettori attenti e severi, ci si può fidare) e ancora grazie all'associazione RiLL per l’instancabile e graditissima opera di diffusione e promozione della narrativa di genere.